venerdì 30 maggio 2014
OMG
Oggi la mamma era di buon umore e mi ha lasciato usare la sciarpa... ops! ...i miei capelli rossi anche in giardino, ma non aveva fatto i conti con la zia matta che ha organizzato il compleanno di Antonio e che quindi ha portato travestimenti di ogni genere. Nel giro di 5 minuti mi sono accaparrato ciò che più mi piaceva... Et voilà! Per 2 lunghe ore sono stato il bambino più felice del mondo!!!
lunedì 26 maggio 2014
un piccolo compromesso
Un piccolo compromesso che però non è che mi piaccia molto. Per lo meno non ne sono convinto. Io vorrei i cerchietti, quelli delle bambine, rosa, con i fiocchi... La mamma mi ha preso invece questo nero e insignificante. Me l'ha spacciata per fascetta dei calciatori, ma a me del pallone non me ne può fregare di meno... Io sono un ballerino, un cantante, un acrobata, un artista. Quindi per definizione sono eccentrico, e da eccentrico voglio il cerchietto rosa e i capelli lunghi rossi!!!
martedì 13 maggio 2014
In gita con papà
Oggi non sono andato all'asilo. O meglio, non sono andato al solito asilo. Papà mi ha infilato in macchina ancora in pigiama e siamo partiti così, su due piedi. Abbiamo viaggiato per ore ed ore verso una nuova scuola sul mare. Dire che ero entusiasta è poco. Al mare. L'oceano. La sabbia. Le zozzerie da mangiare col papà. Fantastico...
Però si sa, siamo uomini. Quindi niente cambio e niente salviettine umidificate. E' così che mi sono presentato al colloquio per una fantomatica scuola spagnola in quel di Lisbona: T-shirt macchiata di yogurt, capelli spettinati dal vento e senza mutande perchè le ho bagnate con l'acqua del mare. E il mio papà non è stato da meno: in una carrellata di uomini in giacca e cravatta ecco che si faceva spazio la sua T-shirt lilla con il teschio ovviamente macchiata dalle mie mani sporche di yogurt. Siamo proprio padre e figlio!!!
Che dire... Mi sono proprio divertito e così senza pensarci troppo io ci andrei anche domani in questa scuola al mare. Chissà però se ho realizzato che non vedrei più Ana, Bruno, Joel, Teresa, Diego e tutti gli altri miei amici...
Chissà...
Però si sa, siamo uomini. Quindi niente cambio e niente salviettine umidificate. E' così che mi sono presentato al colloquio per una fantomatica scuola spagnola in quel di Lisbona: T-shirt macchiata di yogurt, capelli spettinati dal vento e senza mutande perchè le ho bagnate con l'acqua del mare. E il mio papà non è stato da meno: in una carrellata di uomini in giacca e cravatta ecco che si faceva spazio la sua T-shirt lilla con il teschio ovviamente macchiata dalle mie mani sporche di yogurt. Siamo proprio padre e figlio!!!
Che dire... Mi sono proprio divertito e così senza pensarci troppo io ci andrei anche domani in questa scuola al mare. Chissà però se ho realizzato che non vedrei più Ana, Bruno, Joel, Teresa, Diego e tutti gli altri miei amici...
Chissà...
lunedì 12 maggio 2014
La coleta
Io voglio i capelli lunghi. Punto.
E ci voleva tanto a farmi un codino anche se i miei capelli non crescono?
sabato 3 maggio 2014
Allo zoo
La mia seconda volta allo zoo è andata decisamente meglio. Ora posso dire di avere l'età giusta per ricordare e per godere di questa fantastica gita. Paola mi aveva descritto tutto per filo e per segno le cose che dovevo fare e io me le sono ricordate tutte quante. L'orso, la giraffa, l'elefante e le scimmie da vedere. E poi ancora l'acquario con gli squali e le mante, il delfinario con i delfini che facevano le acrobazie, la casetta dei ragni (qui sono entrato solo col papà perchè la mamma aveva paura, hihihihi!!!), i coccodrilli e i serpenti.
Ma la cosa che più mi è piaciuta è stata la piccola fattoria dove si poteva dar da mangiare alle caprette. Per me, grande fifone, è stato un evento. Ho preso la mia ciotola e sono andato da ogni singola capretta, anche quelle talmente piccole che credo non avessero neppure i denti. Purtroppo al sabato lo zoo è colmo di bambini che come me avevano in mano il mangime e quelle povere caprette, dopo 10 pranzi degni di Natale, proprio non ne volevano sapere di aprire la bocca...
Ma la cosa che più mi è piaciuta è stata la piccola fattoria dove si poteva dar da mangiare alle caprette. Per me, grande fifone, è stato un evento. Ho preso la mia ciotola e sono andato da ogni singola capretta, anche quelle talmente piccole che credo non avessero neppure i denti. Purtroppo al sabato lo zoo è colmo di bambini che come me avevano in mano il mangime e quelle povere caprette, dopo 10 pranzi degni di Natale, proprio non ne volevano sapere di aprire la bocca...
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